Per fortuna avevo gli occhiali da sole scuri domenica allo stadio perchè quando dietro di noi hanno iniziato a srotolare il mega striscione con scritto “Tornerà a tremare il mondo rivogliamo lo squadron” mentre tutto il Dall’Ara applaudiva le lacrime sono scese spontanee e irrefrenabili.
Non penso di essere stato l’unico a essere stato colto da questa grande emozione e quando è stato il momento di alzare il mio pezzo di plastica rosso per comporre la meravigliose coreografia della curva le lacrime scorrevano copiose sul mio viso. Non so se Taddeo e Giacomo di fianco a me se ne siano accorti, poco mi importa di farmi vedere debole ai loro occhi in questi momenti in cui l’emozione prevale e va lasciata andare.
Senza cadere troppo nel sentimentalismo, l’avrete capito sono solo un tifoso passionario, in quel momento domenica allo stadio mi è passato un pezzo di vita davanti: i ricordi di mio padre, la prima volta allo stadio a bordo campo da bambino, gli anni bui delle retrocessioni e quelli luminosi di Baggio e Signori, compresa quella semifinale di Coppa Uefa contro il Marsiglia che vidi al Dall’Ara insieme a mio padre. L’intertoto in curva con l’Annalisa in una calda estate bolognese, poi le prime partite allo stadio con Taddeo e Giacomo, i cinni in campo e poi finalmente la curva Andrea Costa quest’anno tutti insieme.
E’ per tutto questo che domenica non riuscivo proprio a cantare “Le tue ali Bologna”, la voce mi si rompeva continuamente. Sono sempre stato fiero e contento di tifare la squadra di quella che ho sempre sentito come la mia città anche se ci ho effettivamente vissuto per pochi anni e quest’anno più che mai.
Ripensandoci, la zigatina allo stadio è stata liberatoria e positiva, riguardando oggi le immagini della coreografia e il video di Orsolini che ziga un po’ anche lui con sua nonna in mezzo campo al Dall’Ara penso che siano momenti unici che vadano ben oltre la partita di calcio. Io molto spesso mi guardo intorno allo stadio e mi piace vedere come la gente vive la partita. Trovo che ci sia una grandissima umanità e che a Bologna questo sport trasmetta ancora bellissimi messaggi.
Forza Bologna, SEMPRE!