Devo dire GRAZIE a mia sorella che qualche tempo fa mi ha regalato, con dedica, questo gran bel libro.
Visto che tutte le cose belle, come si sa, finiscono in fretta, l’ho lasciato in giro per casa per un po’ di tempo e ho iniziato a leggerlo la scorsa estate per finirlo recentemente (in realtà, a dirla tutta, mi mancano ancora pochissime pagine che sto centellinando per le ragioni di cui sopra).
Prima di leggere Nella casa del pianista non conoscevo la storia del grande pianista sovietico Youri Egorov e non conoscevo Jan Brokken, colui che l’ha vissuta insieme a Youri e l’ha poi raccontata con incredibile delicatezza e umanità.
Dentro questo libro ho trovato così tanti elementi della vita a me cari e raccontati così bene che in certi momenti ho rischiato di essere sopraffatto dalle emozioni della lettura. Amicizia, musica, pianoforte, genialità, omosessualità, libertà, solitudine, malattia, successo, patria, famiglia sono solo i primi che mi vengono in mente, ma in realtà Nella casa del pianista c’è molto di più, c’è la vita intera di un grande artista, di un fragile uomo e di un’intera epoca. E poi c’è la musica, ovunque, non si può sentire, ma è presente ovunque e vi consiglio di ascoltarla mentre leggete il libro, magari in cuffia, vi assicuro che è una fantastica esperienza.
Grazie Ilaria, è vero che se si conoscono bene le persone è più facile azzeccare i regali, ma qui sei andata oltre!
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