Ogni volta che la sento è che come se fosse la prima volta. Stesse sensazioni, stessa emozioni, stessi collegamenti mentali che solo una grande canzone può generare e farti provare.
Anche questa mattina è successo. Quando sono salito in macchina ed è partita da sola Don’t Stand So Close to Me, nel mio cervello le connessioni neurali si sono subito attivate mettendomi in uno stato di benessere diffuso e piacevolezza.
Già dalla prime parole Young teacher the subject ho iniziato quasi inconsciamente a cantarla strofa dopo strofa fino alla fine.
Don’t Stand So Close to Me è la prima traccia del terzo disco in studio del gruppo inglese The Police pubblicato nel 1980 con lo strano titolo Zenyatta Mondatta (due parole macedonia inventate dalla band che rimandano al buddismo Zen, al politico Jomo Kenyatta, alla parola francese “le monde” e al titolo del disco precedente Reggatta de Blanc).
Vincitrice di un Grammy Award nel 1982 come “miglior performance rock di un duo o un gruppo”, fu pubblicata nuovamente nel 1986 come Don’t Stand So Close to Me ’86 con un ritornello più lento ed un lieve cambiamento nel testo dove al verso Just like the old man in that book by Nabokov fu aggiunta la parola famous (in that famous book..).
La canzone, scritta da Sting, parla dei sentimenti contrastanti di un insegnante verso una studentessa innamorata di lui e delle difficoltà dell’uomo ad evitare le tentazioni della ragazza mentre le dicerie alle sue spalle si diffondono rapidamente (strong words in the staff room; the accusations fly).
Grande canzone! Sempre!
Buon ascolto!
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