Io e lui siamo parenti. Zio (lui), nipote (io).
Questa sera ci incontriamo e lui trasmette un’oretta di buona musica sulla mia webradio.
Ci sono per noi tanti significati dietro a questo incontro, ma c’è soprattutto la musica, il vero collante che non ci ha mai separato.
Posso tranquillamente dire che lui è stato il pilastro della mia cultura musicale, il principale responsabile della mia formazione in gioventù all’ascolto dei vari Sting, David Bowie, Peter Gabriel, David Byrne mentre i miei coetanei più in là di Vasco e Battisti (per carità, intoccabili anche loro!) non andavano. Inutile nasconderlo, è stato per molto tempo la mia guida musicale e l’ha fatto sempre con garbo e buon gusto (va beh, tranne quella volta che litigammo perché a me, in piena fase grunge, piacevano gli Stone Temple Pilots, ma ero già più grandicello, un adolescente che cercava di affrancarsi dal suo maestro e alla fine arrivò suo cugino a dividerci, non ci parlammo per una settimana, poi ci mettemmo a posto).
Per un buon periodo della mia vita ho frequentato casa sua quasi tutti i weekend e ho assorbito moltissimo da lui che ha sempre lasciato in giro tracce musicali affinché io le potessi sentire e seguire, che alcune mattine mi ha svegliato con i Pink Floyd o Prince a tutto volume, che mi ha fatto amare il suono del vinile quando io, già figlio del digitale, lo maneggiavo con timore.
Abbiamo viaggiato per il mondo insieme e ricordo precisamente come fossi ancora lì adesso la musica di un disco di Sade (Love Deluxe) che ci ha accompagnato sulle belle spiagge della Thailandia o una raccolta dei Red Hot Chili Peppers suonata a tutto volume nella camera d’albergo a Chiang Mai al ritorno da un trekking.
Il mio primo concerto (Sting – tour Nothing Like the Sun, Arena di Verona venerdì 6 maggio 1988) l’ho visto con lui ed è ancora scolpito nella mia mente come uno di quegli eventi che lasciano il segno per sempre.
Anch’io penso di aver dato, musicalmente parlando, qualcosa a lui, forse nell’inconsapevole ricerca del suo apprezzamento e consenso. Crescendo, dopo le incertezze dell’adolescenza (che non rinnego), ho messo a fuoco il mio stile musicale e ho iniziato anch’io, come faceva lui già da tempo, a comporre le mie playlist, prima sulle gloriose cassette C90 che duplicavo per gli amici sulla sua piastra doppia della Technics che io non possedevo, poi su CD, momento decisivo non solo per il grande passaggio musicale da analogico a digitale, ma per il fatto che lui ha iniziato ad avere bisogno di me. Il digitale era il mio mondo, non avevo problemi a capire come funzionava la libreria di iTunes o la musica nella nuvola, da quel momento ho capito che potevo iniziare a restituirgli qualcosa.
Negli ultimi anni, tranne veloci consulenze quando lui incasinava qualcosa nella sua libreria e saltuari scambi di playlist, non ci siamo visti tanto. Quella di questa sera è una buona occasione per rivederci, da adulti, ognuno con i propri casini per riprenderci lì dove ci eravamo lasciati, con la musica che, come sempre, farà da potente e insostituibile collante.
Lui è Ugo, mio zio. Lui sì, un vero dj, l’ha fatto per anni e ci ha fatto ballare ed emozionare tutti. Questa sera, più o meno dalle 21 alle 22, la musica su Radio Casa Bastiano la mette lui. Io vorrei che questo diventasse un appuntamento costante, non saltuario, vediamo come va….
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6 commenti su “Io e lui”
A giudicare dall’eclettismo della programmazione di RCB direi che le tracce musicali disseminate da tuo zio non sono affatto passate inosservate.
Lui sarà sicuramente molto orgoglioso del lavoro fatto.
Ascolteró la sua playlist con molta curiosità!
Bravo Paolo, Ugo è una sicurezza, ha un gran gusto ed è sempre un piacere ascoltarlo!
io mi metto un allarme nell’aifone.. e mi collego.. Bella zio… e sotto con stone temple pilot che sono sempre in abbastanza mie playlist.
Bella Ram! Se non ricordo male io, te e Swan all’epoca andammo anche a vederli al Vox gli Stone Temple Pilots! Questa sera lo zione replica, è una playlist che ti può piacere di più, collegati! Ciao caro!
Beh! per chi è entrato nella seconda decade degli “anta” ha ben presente cosa era un DJ! Ugo voleva dire “La Buca” e La Buca voleva dire Ugo.
Un saluto a zio e nipote
Capisco benissimo cosa ha voluto dire per voi (ma anche per noi!) Ugo e La Buca. Bellissimi ricordi. Grazie Valter, a presto!