Più folk meno indie-rock. Massima semplicità nella scrittura e negli arrangiamenti. Questa è la ricetta dei The Decemberist per The King Is Dead, sesto album in studio di una delle migliori band americane degli ultimi anni, una di quelle che quando la scopri te ne innamori e non la lasci più. Per registrarlo, Colin Meloy e i suoi barbuti e occhialuti compagni hanno deciso di allontatnarsi per un po’ di tempo dalla loro Portland per recarsi in un vecchio fienile ai piedi del monte Hood. E’ in questo spazio semplice e incontaminato che riescono a trovare quell’isolamento creativo necessario a comporre le dieci canzoni pubblicate in The King Is Dead.
Sia Peter Buck che Gillian Welch partecipano in qualità di ospiti ad alcuni brani, il primo portando dentro questo dischi echi di quella meraviglia che è ancora Out Of Time, la seconda accentuando e sottolineando la svolta del gruppo verso il genere folk-country.
A me i The Decemberist di The King Is Dead piacciono molto. Davvero un bel disco!
[wpcol_1half id=”” class=”” style=””]Tracklist
- Don’t Carry It All
- Calamity Song
- Rise to Me
- Rox In the Box
- January Hymn
- Down By the Water
- All Arise!
- June Hymn
- This Is Why We Fight
- Dear Avery[/wpcol_1half] [wpcol_1half_end id=”” class=”” style=””][/wpcol_1half_end]
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