Datemi una parola e vi creerò una playlist.
Digitando “dream” nel campo “Cerca nella libreria” di iTunes (in alto a destra) a me escono 297 risultati. Sono tutti brani presenti nell’archivio di canzoni che passano su Radio Casa Bastiano e che contengono la parola “dream” in diverse forme (vedi dreams, dreamin’, daydream) nel titolo.
Semplice, vero? Molto più complesso dare un senso a quei 297 risultati al fine di comporre una playlist sul tema sogno. La sfida mi attrae moltissimo, inizio a spulciare in mezzo ai risultati di quella ricerca. Alcuni brani me li ricordo perfettamente, altri li devo ascoltare. Al solo passaggio del mouse sopra la traccia so già se devo archiviarlo nella nuova playlist che nel frattempo ho deciso di chiamare semplicemente Dreams, se devo spingere play per farmi tornare alla mente l’attacco iniziale o il finale del brano oppure se posso procedere direttamente alla sua eliminazione.
Con questo metodo riesco poco alla volta a restringere l’elenco e la sequenza inizia a prendere forma nella mia mente e nelle mie orecchie. Ci vuole tempo, alla fine i brani da ascoltare sono parecchi, ma la situazione è altamente piacevole. Ormai inizia ad essere tardi, è più notte che sera e la musica in cuffia mi isola dall’esterno. La luce è bassa e soffusa, ma calda, la poltrona molto comoda, potrei andare avanti cercando musica in questo modo per ore, peccato che i brani siano “solo” 297!
Non ci metto tanto ad individuare i 20 brani che mediamente mi servono per comporre una playlist che possa essere masterizzata su un cd, in certi momenti vi confesso che mi sembra fin troppo facile, ho come l’impressione che un brano chiami l’altro. Forse trovo collegamenti anche dove non ci sono, ma secondo me suona proprio bene, è una buona playlist, sono soddisfatto, mi ci ritrovo anche ascoltandola il giorno dopo quando mi accorgo che non devo cambiare niente.
Va bene così, è perfetta, lo si capisce subito da come inizia: Dream Brother di Jeff Buckley mi lascia di stucco ancora oggi dopo che il contatore delle riproduzioni di iTunes dice che l’ho ascoltata più di 200 volte (senza contare chiaramente l’era pre-iTunes in cui il cd di Grace ha finito per consumare il laser del mio lettore di allora).
Dreams – playlist di RCB – aprile 2013
- Dream Brother – Jeff Buckley
- Was I In Your Dreams? – Wilco
- Daydream – The Lovin’ Spoonful
- California Dreamin’ – The Mamas & The Papas
- A Dream Goes On Forever – Todd Rundgren
- Everybody Has A Dream – Billy Joel
- #9 Dream – John Lennon
- Fishing for a Dream – Turin Brakes
- (Nice Dream) – Radiohead
- Dream Operator – Talking Heads
- Moonage Daydream – David Bowie
- Boulevard Of Broken Dreams – Green Day
- Working On a Dream – Bruce Springsteen
- Dream a Little Dream – Eddie Vedder
- Dream On – Depeche Mode
- Dream On – The Chemical Brothers
- Keep Your Dreams – Primal Scream
- Book Of Dreams – Suzanne Vega
- Dreams – The Cranberries
I Wilco di Was I In Your Dreams sono quelli del 1996, a testimonianza che scrivevano belle canzoni già allora, prima del successo planetario che di lì a poco avrebbero iniziato giustamente ad avere. Daydream risale invece a 30 anni prima: era il 1966 quando i The Lovin’ Spoonful aprivano il loro secondo album con questo amabile brano che si lascia fischiettare amorevolmente ancora oggi. Nel 1965, solo un anno prima, i The Mamas & Papas cantavano California Dreamin’ e i due brani sono veramente perfetti uno dopo l’altro, nonché la fotografia di un’epoca che non è la mia, ma che continua a tramandare tutto il suo fascino.
Con A Dream Goes On Forever di Todd Rundgren compio un salto di una decina d’anni e mi ritrovo catapultato nei mitici anni ’70 dove scovo anche Billy Joel con Everybody Has A Dream e John Lennon con #9 Dream. Che bella compagnia, ci starei anche volentieri, peccato che i Turin Brakes mi ricordino con Fishing for a Dream (meravigliosa) che io vivo in un altro tempo nel quale in molti dicono che ci stanno uccidendo tutti i sogni. Sappiatelo, io non mi rassegno e con (Nice Dream) dei Radiohead vi annuncio che non ci credo.
Nel 1986 i Talking Heads cantavano Dream Operator (incredibilmente bella anche oggi), mentre nel 1972 uno storico Davide Bowie d’annata cantava Moonage Daydream.
Keep your ‘lectric eye on me babe – Put your ray gun to my head – Press your space face close to mine, love – Freak out in a moonage daydream oh yeah!
Sono i Green Day di Boulevard Of Broken Dreams a riportarmi nel mio tempo, mentre è il grande Bruce Springsteen a darmi forza con Working On a Dream. Sogno davvero con l’ukulele di Eddie Vedder in Dream a Little Dream, continuo a sognare con Dream On dei Depeche Mode e lo faccio ancora con Dream On dei Chemical Brothers. Tengo gli occhi chiusi quando arriva Keep Your Dreams dei Primal Scream, li riapro solo quando sento una magica voce femminile: è Suzanne Vega con Books Of Dreams. Chiude Dreams dei Cranberries, meglio di così proprio non si poteva!
Che bella Dreams, la nuova playlist di Radio Casa Bastiano. Buon ascolto!
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