Mi ha particolarmente affascinato la notizia su come due ricercatori dell’Università di Bologna, Sergio Focardi e Andrea Rossi, siano riusciti a realizzare uno dei sogni di ogni fisico, la fusione fredda. Hanno recentemente organizzato un incontro aperto alla stampa e agli scienziati in cui hanno dimostrato dal vivo che il sistema da loro inventato funziona: l’acqua a temperatura ambiente, fatta passare nel reattore, è uscita a 101°C tramutandosi in vapore acqueo (secco) ottenendo 12.000 W di energia e rame. L’energia necessaria per avviare il processo è di circa 600 W, quindi è chiaro che il guadagno energetico è enorme, calcolando anche il fatto che può essere utilizzato in moduli in parallelo.
Tutto bellissimo, vero? Peccato che gli stessi fisici che l’hanno inventato non sappiano spiegarsi perchè ciò accada e qui troviamo il fascino della notizia. Siamo di fronte ad un reattore che fa quello che la scienza insegue da sempre, ma nessuno capisce il perchè e lo studio di Focardi e Rossi viene bocciato dalle riviste scientifiche per mancanza di spiegazioni teoriche.
Intanto loro si organizzano tramite il blog Journal of Nuclear Physics e invitano stampa e colleghi per dimostrazioni pratiche sul funzionamento del loro reattore (o meglio catalizzatore).
Come diceva quell’assessore di quel comune della Romagna? Fatti, non p………….!