Gioiello, perla, meraviglia… chiamatelo come volete questo disco purché sia un aggettivo legato alla bellezza all’ennesima potenza. Sono davvero senza parole di fronte a questo ottavo lavoro dei Richmond Fontaine che colpisce diverse (se non tutte) mie corde musicali. Partendo da Portland (Oregon… sì proprio come Laura Veirs…) Willy Vlauin e la sua band confezionano un disco di rara bellezza, da mettere nello scaffale insieme a Tom Waits, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Neil Young se vi piacciono i mostri sacri della musica americana oppure Counting Crows, Wilco e Calexico se apprezzate le nuove leve. Sinceramente dove lo andrete a mettere non lo so e non fa molta differenza, quella che in fondo rimane è la bellezza di questo disco, la sua capacità di raccontarci per l’ennesima volta le strade e i motel americani in modo sublime.
Consigliatissimo! Michele